Questionario screening DSA
Questionario screening DSA

COS'È UNO SCREENING E PERCHÈ È IMPORTANTE PER INDIVIDUARE I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO

Sei un genitore o un insegnante?

Questo screening permette di individuare i fattori di rischio per lettura, scrittura e calcolo già dalla scuola dell’infanzia e delle difficoltà nell’apprendimento scolastico per la scuola primaria.
Per tale motivo è rivolto ai bambini dai 3 agli 11 anni, dal primo anno della scuola dell’infanzia fino alla quinta elementare.
È composto da domande mirate, pratiche e che in poco tempo guidano l’osservazione a tutte quelle abilità richieste per età e classe frequentata.
È uno strumento utile per fare prevenzione rispetto ai DSA, ai fattori di rischio e serve anche a scoprire quali attività e giochi poter fare con i bambini per agevolarli nell’apprendimento di lettura, scrittura e calcolo.
Questo progetto nasce dalla collaborazione tra WeTurtle e Il Filo di Arianna, una realtà marchigiana che opera nell’ambito della logopedia, della psicologia, della pedagogia, del counseling e della formazione.

Il Filo di Arianna Castelfidardo

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IL QUESTIONARIO GRATUITO PER LO SCREENING DEI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO

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Sei un docente o un genitore?
Questo questionario è uno screening per individuare eventuali indicatori di rischio nei pre-requisiti di apprendimento e negli apprendimenti effettivi di lettura, scrittura e calcolo.
Ogni domanda è mirata e specifica per la classe frequentata e attraverso le risposte fornite sarà possibile scoprire eventuali difficoltà.

Per i bambini della scuola dell’infanzia l’occhio sarà rivolto al linguaggio e a tutti i pre-requisiti necessari per imparare a leggere, scrivere e familiarizzare con i numeri e il pre-calcolo.
Per quelli che frequentano la scuola primaria, invece, l’attenzione sarà rivolta verso gli apprendimenti di lettura, scrittura e calcolo rispetto a dei parametri osservabili e che tengono conto dell’età, dell’anno di scuola frequentata e delle abilità richieste per il periodo scolastico.

Non è obbligatorio inserire il nome di tuo/a figlio/a o del tuo studente: nel caso volessi completare il questionario per più bambini ti consigliamo di inserire i loro nomi, in questo modo riceverai un risultato nominativo all'indirizzo mail che ci hai fornito.

Che classe frequenta tuo figlio / tua figlia (puoi selezionare solo una risposta)


Primo Anno Infanzia

Secondo Anno Infanzia

Terzo Anno Infanzia

Prima/Seconda Scuola Primaria

Terza/Quarta/Quinta Scuola Primaria

Al termine del questionario riceverai via mail il risultato dello screening.

Questo strumento di screening DSA è tutelato dai diritti d'autore nel Patamu Registry con n° di deposito 161163. Tutti i diritti sono riservati

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DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO: DOMANDE FREQUENTI

Clicca sulle domande qui sotto per approfondire l'argomento!

Lo screening permette di fare prevenzione e individuare gli indicatori di rischio presenti negli apprendimenti scolastici relativi alla classe che il bambino sta frequentando. Attraverso le risposte che fornirete, sarà possibile individuare eventuali difficoltà che vengono manifestate.
Questo screening racchiude 20 anni di esperienza sul campo. È composto da domande mirate e rapide che permettono di osservare cose quotidiane nei bambini rispetto all’età e alla classe che stanno frequentando.
Per i bambini della scuola dell’infanzia l’occhio sarà rivolto al linguaggio e a tutti i pre-requisiti necessari per imparare a leggere, scrivere e familiarizzare con i numeri e il pre-calcolo. Per quelli che frequentano la scuola primaria, invece, l’attenzione sarà rivolta verso gli apprendimenti di lettura, scrittura e calcolo rispetto a dei parametri osservabili e che tengono conto dell’età, dell’anno di scuola frequentata e delle abilità richieste per il periodo scolastico.

Lo screening è rivolto a bambini dai 3 agli 11 anni.
È pensato e calibrato per ogni fascia di età a partire dal primo anno della scuola dell’infanzia fino alla 5^ elementare.

I Disturbi Specifici di Apprendimento sono dei disturbi che riguardano solamente le abilità di base per leggere, scrivere e far di conto. Rispettivamente:

  • La dislessia riguarda la lettura;
  • La disortografia gli errori commessi mentre si scrive;
  • La disgrafia riguarda la scrittura calligrafica;
  • La discalculia riguarda una difficoltà con i numeri e nel calcolo.
Si chiamano specifici perché coinvolgono soltanto uno o più di questi apprendimenti. Le abilità intellettive non sono compromesse. Non vi sono, inoltre, problematiche di altra natura come ad esempio problemi neurologici, sensoriali, problematiche psicosociali o mancanza di didattica adeguata.
Pertanto, un bambino con disturbo specifico dell’apprendimento avrà difficoltà nell’imparare e mantenere stabili questi apprendimenti ed è come se, nonostante l’esercizio, ogni volta ricominciasse dall’inizio o quasi.

Significa individuare precocemente quelli che possono essere fattori di rischio. Per tale motivo alcuni indicatori possono essere visti già alla scuola dell’infanzia. Ciò non significa che un bambino con delle specifiche difficoltà alla scuola materna svilupperà poi un DSA. Allo stesso tempo, individuare precocemente questi indicatori permette di lavorare su più fronti già a scuola. Infatti, possono essere fatti dei giochi mirati in piccoli laboratori che permettono di creare le basi per imparare a leggere, scrivere e familiarizzare con i numeri.
Solo nei casi in cui è indicato un lavoro più specifico, diventa necessario l’intervento di un professionista del linguaggio e dell’apprendimento.
Prevenzione alla scuola primaria significa osservare e individuare quei fattori di rischio nel momento in cui gli apprendimenti scolastici vengono effettivamente insegnati.
La diagnosi di DSA può essere fatta alla fine della classe 2^ per lettura e scrittura e della 3^ per il calcolo. Scoprire tempestivamente tali fattori di rischio consente di fare ancora prevenzione e lavorare in maniera mirata su delle difficoltà in un tempo sensibile per il bambino.

Nella scuola dell’infanzia ciò che va osservato in prima battuta è il linguaggio, specie nella componente fonologica. Questo perché la lettura e la scrittura si baseranno soprattutto su questa componente linguistica.
Differenze tra bambini di 3 e di 5 anni sono sostanziali rispetto alle abilità che possono essere richieste e osservate.
Se a 3 anni alcuni errori sono frequenti, a 4 o 5 è auspicabile che non siano più presenti.
Altri fattori di rischio sono l’incapacità di spezzettare e attaccare le parole prima con le sillabe e poi con i singoli suoni, due abilità che con poco esercizio vengono apprese con facilità. Sono la base per poter imparare a leggere e scrivere. Entro i 5 anni non è necessario conoscere le lettere, ma soltanto giocare con i suoni del linguaggio verbale.
Altro fattore da osservare sono le componenti visive e motorie che entrano in gioco nel riconoscimento e nella produzione di segni orientati nello spazio di cui le lettere diverranno un’applicazione.
Infine, per ciò che riguarda i numeri, che precedono le abilità di calcolo, alcuni fattori di rischio sono la mancanza della stima della quantità, del conteggio, della corrispondenza biunivoca (tocca e conta) e la cardinalità e cioè la capacità di utilizzare i numeri per definire una grandezza.

Nella scuola primaria i fattori di rischio vanno suddivisi in base all’età. Per i bambini della prima elementare è importante che non ci sia un disturbo del linguaggio ancora attivo. Inoltre, devono essere state apprese le abilità metafonologiche, cioè quelle abilità che permettono di spezzettare e attaccare le parole nei singoli suoni. Sono la base per apprendere rispettivamente scrittura e lettura e vanno allenate giocando già dalla scuola dell’infanzia. Fattori di rischio sono rappresentati dall’eccessiva lentezza, imprecisione o diverse tipologie di errori nella lettura e nella scrittura ed anche difficoltà nel riconoscimento delle lettere, prima, delle parole, poi e di saperle scrivere correttamente dal punto di vista grafico.
Riguardo la grafia, per tutti le classi, i criteri generali sono la leggibilità di quanto scritto e la velocità di esecuzione.
Per il calcolo valgono gli indicatori della scuola materna all’inizio, poi, ad anno scolastico inoltrato anche la capacità di ordinare i numeri dal più grande al più piccolo e viceversa e di fare operazioni in colonna (+ e -).
Per la classe seconda i fattori di rischio sono di nuovo la lentezza e un eccessivo numero di errori nella lettura non attesi per l’età. Per quanto riguarda la scrittura, si valutano le varie tipologie di errori e la loro quantità. Per il calcolo, valgono i criteri precedenti e la capacità di fare operazioni a mente con il + e il -.
Per il secondo ciclo della primaria (dalla terza alla quinta elementare) i fattori di rischio per lettura e scrittura rimangono gli stessi: eccessiva lentezza nel leggere e scrivere e/o il numero e la tipologia di errori che possono produrre a caduta anche una difficoltà nella comprensione del testo. Infatti, se al bambino viene letto il testo, la comprensione migliora.
Per il calcolo, oltre le operazioni in colonna, quelle a mente, tabelline e il saper ordinare i numeri, altri elementi che vanno considerati sono la difficoltà nel contare all’indietro, la trasformazione in cifre, il dettato di numeri e il tempo delle operazioni scritte e a mente.

Nella dislessia le difficoltà di lettura si manifestano in vari modi che possono combinarsi tra loro. Può essere presente un’eccessiva lentezza nel leggere, oppure un gran numero di parole lette scorrettamente. In alcuni casi sembra che il bambino non riesca a fondere i suoni insieme, mentre in altri sembra “sparare a caso” la parola.
La disgrafia è riconoscibile per un tratto grafico lento e di difficile leggibilità, per una scrittura non ben organizzata nello spazio grafico generale e più specificatamente nelle righe e margini, eccessiva stanchezza, anche associata a dolore della mano e/o del braccio.
La disortografia si manifesta con errori frequenti nell’ambito ortografico con errori nelle parole.
La discalculia si manifesta in uno o più ambiti dei numeri e del calcolo. Possono essere presenti difficoltà nel fare operazioni in colonna, nell’ordinare i numeri dal maggiore al minore e viceversa, nel trascrivere correttamente un dettato di numeri, nella difficoltà lentezza nel fare calcoli in colonna e a mente, nel rispondere rapidamente a operazioni automatiche (come 10+ 3 o 50+50).

È necessario fare un controllo approfondito da uno specialista dell’apprendimento che abbia la capacità di valutare eventuali difficoltà e punti di forza da mettere in campo.
Lo screening non è una diagnosi e serve per fare prevenzione, un controllo mirato permette di valutare le strade che possono essere intraprese.

Per bambini della scuola dell’infanzia è bene osservare il linguaggio e come viene usato. Una particolare attenzione va rivolta alla presenza/assenza di suoni e nella loro corretta composizione sequenziale. Per i 4 e 5 anni, oltre il linguaggio che resta il requisito primario, vanno osservate le abilità metafonologiche, cioè la capacità di spezzettare e attaccare i suoni delle parole. Inizialmente si parte dalla sillaba, poi è consigliato passare ai singoli suoni. Se il primo passaggio è quasi automatico, il secondo necessita di educazione specifica.
Vanno anche osservate la stima della quantità, il conteggio, la corrispondenza biunivoca (tocca e conta), la cardinalità, cioè la capacità di utilizzare i numeri per definire una grandezza.
Infine, vanno rilevate la capacità di riconoscere la differenza tra segni orientati differentemente nello spazio e la capacità di ricopiare dei segni o figure in maniera corretta.
Per i bambini della scuola primaria vanno monitorate la lettura, la scrittura grafica e ortografica, numero e calcolo e gli eventuali errori che vengono commessi.
Se notate che nonostante l’esercizio il bambino non migliora, è opportuno fare un passo in più e rivolgersi ad un esperto.
Infine, sia per i più piccoli che per i più grandi, un criterio da valutare è la mancanza di voglia che il bambino mette nel fare queste attività. Ognuno di noi tende a evitare condizioni dove non riesce o fa eccessiva difficoltà. È necessario evitare di etichettare il bambino come svogliato, distratto o scansafatiche. Se notate questo è possibile che il bambino non voglia fare quel gioco o quell’esercizio perché ha sperimentato che per lui è molto complicato e questo potrebbe essere indice di una difficoltà in quell’ambito.

In questo caso più che di prevenzione primaria si parla di intervento mirato.
Lo screening resta comunque valido perché permette di osservare tutti gli ambiti dell’apprendimento scolastico.
Lo screening resta un valido supporto, un primo filtro che permette di evidenziare eventuali criticità negli apprendimenti di lettura, comprensione del testo, scrittura grafica e ortografica, numeri e calcolo.

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