Progetto multidisciplinare: tecnologia, arte, scienze, italiano.
Età di riferimento: dai 7 anni.
Il concetto di base è quello di far riflettere sul concetto di circuito semplice: partendo da semplici led, l'attività si snoda per individuarne campi di utilizzo.
Tempo di lettura/visione: 2 min
Consigliato per la fascia d'età: PRIMARIA
Adattabile alla fascia d'età: INFANZIA
Progetto multidisciplinare: tecnologia, arte, scienze, italiano.
Età di riferimento: dai 7 anni.
Il concetto di base è quello di far riflettere sul concetto di circuito semplice: partendo da semplici led, l'attività si snoda per individuarne campi di utilizzo.
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L'attività è essenzianzialmente divisa in due fasi distinte:
1. le caratteristiche di un circuito semplice
2. l'applicazione creativa del circuito realizzato
Dall'analisi delle caratteristiche di un circuito (chiuso/aperto) si passa all'osservazione di un LED.
Il LED è un diodo, un elemento (usato in elettronica) che permette il passaggio di corrente che va in una direzione e blocca totalmente la corrente che scorre nella direzione inversa. Il nome “di-odo” deriva dal fatto che il componente ha 2 elettrodi (i due fili che escono dalla testa del diodo).
Uilizzando il led a stretto contatto con la pila occorre risolvere un problema: il led chiude il circuito e rimane acceso.
Occorre pertanto creare una sorta di interruttore che determini il contatto tra pila e led.
La soluzione è nel nastro isolante.
Se ne posiziona una parte in un lato della pila bloccando uno dei due diodi all'interno, quindi si blocca completamente il led lasciando l'altro diode all'esterno. Lo spessore del nastro isolante è tale da impedire il contatto tra pila e led, ma nello stesso tempo è sufficiente da permettere di chiiudere il circuito con una leggera pressione.
Una volta realizzato un led con "interruttore" si può passare alla fase creativa in cui se ne individua le possibilità di utilizzo.
Con stoffa e/o materiale di recupero è possibile realizzare spille, collane, biglietti di auguri e quanto altro può suggerire la creatività.
"Primo: far conoscere bene lo strumento che si usa in modo che l'uso sia appropriato e che ogni possibilità strumentale sia nota.
Secondo: far capire la tecnica più giusta per quello strumento.
Terzo: lasciare che ognuno scelga e decida che cosa fare con ciò che ha imparato.
Quarto: analizzare e discutere assieme i risultati dei lavori, non per decidere chi è il più bravo ma per dare ragione ad ognuno secondo il lavoro fatto.
Quinto: provocare e coordinare il lavoro di gruppo per uno scopo spettacolare.
Sesto: distruggere tutto e rifare per aggiornare continuamente e per non mitizzare il lavoro."
B. Munari, Fantasia
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