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Durante il secondo incontro i bambini hanno lavorato sul concetto di macchina, riflettendo sulle differenze tra l’uomo e la macchina.
Inizialmente si è cercato di schematizzare il modello di funzionamento del corpo umano, con un focus su quattro elementi e sulle loro funzioni e relazioni:
Ma una macchina che cos’è? E quali sono le differenze tra il corpo umano e una macchina?
Si può indirizzare il brainstorming degli studenti ragionando sulle caratteristiche di specifiche macchine, ad esempio il ventilatore o l’aspirapolvere (ovviamente non il robot Roomba).
Le macchine sono caratterizzate da meccanismi, possono avere sia una parte meccanica che una parte elettrica, un tasto di accensione e spegnimento, ma sicuramente non possono prendere decisioni da sole, in quanto non contraddistinte da intelligenza.
Si può infine far riflettere gli alunni su definizione di macchina, come ad esempio quella che si trova in Garzanti Linguistica:
“Sistema costituito da uno o più meccanismi; più in generale, qualsiasi sistema fisico o fisico-chimico costruito per compiere operazioni che imitano, estendono, potenziano le capacità umane (p.e. maglio) oppure costruito per trasformare l’energia”
E una macchina quando si può definire utile? E quando inutile? Una delle peculiarità degli elementi immaginati dai bambini per la smart city sicuramente è l’utilità per l’uomo, cioè oggetti o macchine con una qualche funzione specifica che possa migliorare le condizioni di vita della specie umana. Ma siamo così sicuri di saper decidere se qualcosa è utile o inutile?
Bruno Munari ha riflettuto in passato su questi concetti, costruendo le cosiddette macchine inutili (pubblicate anche in “Le macchine di Munari” del 1942). Un esempio di macchina inutile è il seguente, il misuratore automatico del tempo di cottura per uova sode (testo e immagine sono state presi da questo link):
“Prendete un esperto giocatore di lippa e fategli calare lentamente l’uovo rosso (1) nella pentola (2) piena di acqua bollente.
Voi intanto vi sarete alzati di buon mattino
(grazie alla macchina per addomesticare le sveglie)
e avrete legato un fiasco spagliato all'estremità di un bastone da passeggio (3),
questo fiasco serve come galleggiante e,
all'immersione dell’uovo si alzerà spostando il bastone che funge da leva
e che si abbassa (4) premendo una lametta sul cordoncino (5).
Il suddetto viene tagliato in due e le tartarughe siamesi Annetta e Luciana (6) scivoleranno sul piano inclinato (7), fatto con mollica di pane indurita,
e andranno a sbattere contro la lampadina da milleduecentotre candele (8) facendola scoppiare.
Lo scoppio improvviso spaventa la chiocciola (9) Maria Lumèga di Monselice (viale Maria Marianna n. 247,4. Casa propria) che stava pensando ai bei tempi quando faceva la giornalaia (vi racconterò poi altri particolari).
La chiocciola fugge verso la foglia di lattuga dove si ferma a rifocillarsi (10).
All'arrivo della Lumèga l’uovo è pronto.”
Si possono trovare anche video di macchine inutili, come ad esempio i seguenti:
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