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Sfida conclusiva e realizzazione di un prodotto divulgativo

Durata LezioneTempi

Tempo stimato per la lezione in classe: 1.30 h

StrumentiStrumenti

  • computer (1 per ogni 3-4 studenti)
  • connessione a internet
  • LIM/proiettore/monitor
  • impianto audio/speaker

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Sfida tra team

Dopo aver svolto le esercitazioni, i gruppi sono stati coinvolti in una gara finale.
Ciascun gruppo per prima cosa doveva produrre 3 notizie di cui almeno una doveva essere una fake news.
Per farlo, avevano libertà nella scelta del formato e dei software da usare, ad esempio:
- scrivere una notizia in formato testo con immagini a corredo;
- creare un post per un social (es. Twitter, Facebook, Instagram) composto da un’immagine e una breve descrizione testuale;
- creare una “breaking news” utilizzando il software online Break your own news. Il software permette di caricare immagini dal computer, inserire titolo e sottotitolo e scaricare l’immagine (questa è stata la scelta di gran lunga preferita dai ragazzi!).

Create le notizie, i gruppi venivano associati a coppie e tra di loro erano scambiate le notizie in modo che ciascuno, in un tempo dato, svolgesse indagini per scoprire se si trattava di notizie vere o fake news.
I gruppi avevano piena libertà nell’uso degli strumenti web conosciuti in precedenza.
In questo modo, ogni team per vincere aveva la necessità da un lato di scoprire la verità sulle notizie ricevute (applicando gli strumenti e le conoscenze acquisite in precedenza), ma dall'altro doveva elaborare strategie il più possibile sottili e sofisticate per ingannare gli avversari (far apparire come plausibile una notizia falsa, rendere poco credibile una notizia vera).
Al termine del lavoro, i gruppi si comunicavano i loro giudizi e scoprivano se avevano risposto correttamente.
L’attività può essere resa più accattivante definendo un sistema di punteggi: ad esempio ogni gruppo guadagna 1 punto per ogni notizia correttamente verificata e per ogni notizia prodotta che non sia stata individuata correttamente dal gruppo avversario (es. con 3 notizie il punteggio varierà tra 0 e 6).

Creazione di un prodotto divulgativo...e un quiz

Infine, è stata svolta un’attività conclusiva che da un lato mirava a favorire la rielaborazione degli apprendimenti da parte degli studenti, e dall’altro era l’opportunità per offrire un contributo utile alla comunità scolastica.

Gli studenti hanno progettato e realizzato dei poster contenenti le buone pratiche per navigare nel mondo dell’informazione e difendersi dalle fake news in rete. Questi sono stati presentati in un evento conclusivo dedicato ai genitori, che i studenti hanno deciso di mettere alla prova anche con un quiz per saggiare il loro fiuto di fronte alle fake news. Ricollegandosi al tema centrale del modulo (la Robotica), i ragazzi hanno prodotto una serie di notizie tra le quali i loro genitori avrebbero dovuto distinguere le notizie vere da quelle false. Come se la sono cavata secondo voi?

Approfondimenti

Sulla base di questa esperienza, si può proseguire la riflessione sul ruolo dell’informazione online attraverso altri metodi didattici come il Debate, che permette ai ragazzi di andare a fondo su un tema e partecipare a uno scambio di opinioni basato sull’uso delle argomentazioni.
L’insegnante può far svolgere agli studenti dibattiti informali (ne sono proposti vari formati in una sezione di un sito inglese dedicato al Debate: https://noisyclassroom.com/developing-students-oracy/) o un Debate strutturato secondo il “modello parlamentare” sul quale rimandiamo a questa scheda dell’INDIRE: http://innovazione.indire.it/avanguardieeducative/debate.
Alcune domande interessanti da cui partire per svolgere un dibattito sono presenti in questa scheda.

Valutazione Valutazione

L’esperienza aveva lo scopo di far acquisire agli studenti una conoscenza di base sul fenomeno delle fake news che fosse immediatamente applicabile nelle pratiche quotidiane di navigazione in rete. Ciò si traduce nella capacità di accostarsi con maggiore criticità alle informazioni e di conseguenza nel miglioramento della qualità dei processi di apprendimento.
Una seconda finalità rilevante era l’acquisizione di nuovi strumenti con cui lo studente può approfondire lo studio individuale e svolgere ricerche sugli argomenti disciplinari.

Sul piano della valutazione l’insegnante può predisporre:
- una prova di verifica delle conoscenze apprese;
- un’esercitazione pratica o un compito autentico nell’ambito della disciplina insegnata che richieda l’utilizzo delle competenze di fact checking. Ad esempio, in ambito scientifico, condurre un’indagine sul tema delle vaccinazioni – che è terreno fertile per le fake news – al termine della quale produrre un report con cui fare corretta informazione scientifica a scuola.

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Riferimenti e links Riferimenti e links

https://www.butac.it
https://www.bufale.net/
Due celebri blog in cui vengono pubblicate costantemente notizie sottoposte a fact checking.

https://bufalopedia.blogspot.com
Un blog gestito dal giornalista e fact checker Paolo Attivissimo che contiene indagini su bufale e un utile motore di ricerca di notizie tra i siti antibufala

Un’infografica che ripropone in italiano la classificazione prodotta dall’organizzazione no-profit EAVI delle diverse tipologie di disinformazione online, utile per approfondire lo studio del fenomeno con studenti nella scuola secondaria.

Fake news: ieri e oggi
Un video tratto da un programma RAI in cui viene messo il focus su alcuni esempi di fake news connesse a interessi di tipo ideologico in Italia.

Confusion – pillole di scienza
Un video ironico che fa sorridere, ma anche riflettere, sull’isteria delle notizie pseudoscientifiche che riempiono i mezzi di informazione.

Le miniguide di Butac
Una interessante playlist prodotta dal progetto Butac che contiene miniguide video sulle caratteristiche delle fake news e i modi per riconoscerle. Possono essere utili come materiale da vedere in classe o in modalità flipped.

Dario Bressanini
Il canale YouTube di un divulgatore scientifico molto attento al fenomeno della disinformazione scientifica o pseudoscienza.

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   Michele Storti

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